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C'è stata una Roma, nel passato, dove alcune strade non avevano nome; alcune non erano nemmeno strade, ma vicoli, viottoli, orti. Un po' città e un po' contrada, per orientarsi nella complessa toponomastica bisognava tenere a mente il nome di un'osteria nota, della residenza di una nobile casata, di una chiesa, del palazzo di un cardinale oppure dell'abitazione dove riceveva una famosa cortigiana. È in questa Roma della metà del Cinquecento che ci conduce l'autore, illustrando la multietnica popolazione della città. La preponderante presenza di maschi celibi aveva inevitabilmente portato all'aumento del fenomeno della prostituzione, che riceveva una comune e tacita accettazione da parte della collettività e che era vista dall'autorità ecclesiastica come elemento di utilità e pace sociale. Inoltre alimentava proficuamente le casse dell'erario. Il percorso, condotto con passo leggero, farà emergere piccoli episodi di un passato lontano, alcuni giocosi, altri malinconici, come sempre accade nella vita.